Ciao, sono Gianluca, un innamorato delle proprie passioni. L'avventura è il tema portante, intesa come distacco dalla realtà quotidiana, per immergersi in un contesto dove l'istinto predomina sulla razionalità; intesa come scoperta della verticalità, nel sentirsi completi quando si va sempre più su, sfidando le proprie paure ma contemplando l'abisso. In questo spazio sono condivise le mie esperienze, magari per invogliare qualcuno a ripeterle, magari per fornire qualche utile consiglio.


giovedì 16 luglio 2015

Vetta Occidentale del Corno Grande del Gran Sasso per la via "Direttissima"



Dodici Luglio 2015 
Partenza da Campo Imperatore (2130m) ore 6:55
Rientro a Campo Imperatore ore 11:34
Durata escursione 4h39'
Distanza percorsa: 6.9Km circa
Grado di difficoltà: F, tre passaggi di II grado di cui uno esposto ("Schiena d'asino").
Dislivello in salita: 782m
Dislivello in discesa: 782m
Vetta raggiunta:  2912m vetta Occidentale del Corno Grande per via "Direttissima", discesa per la via Normale.
Inizio arrampicata, inizio segnavia verdi, ore 8:21
Fine arrampicata, Vetta Occidentale, ore 9:20

Gran Sasso su Wikipedia
Corno Grande su Wikipedia




Marcato in azzurro il percorso su traccia GPS registrata durante l'escursione.





Percorso:





Relazione:
Partiamo presto per questa escursione, io ed il fidato Mirko ci incontriamo prima dell'alba, per essere a Campo Imperatore in un'ora decente: è una Domenica di Luglio, il tempo si prevede buono, se non ci sbrighiamo neanche troviamo posto per parcheggiare l'auto!
A parte gli scherzi, il problema non è questo, ma quello di incontrare parecchia gente lungo la via o in quota mentre noi saliamo: la Vetta Occidentale del Corno Grande è una tra le più frequentate e non vogliamo correre il rischio di "ricevere" qualche sasso in testa.


La maestosità del "Corno Grande" del Gran Sasso.

Alle 6:55 siamo già in marcia e come previsto ancora non c'è molto movimento nei  sentieri. Di buon passo raggiungiamo la "Sella di Monte Aquila" (2335m) e quella di "Corno Grande"(2421m) poi. Salendo a zig zag raggiungiamo il "Sassone" e dopo pochi minuti siamo ad un bivio: procedendo sulla sinistra (segnali verdi) si va per la "Via Direttissima", il nostro obiettivo; procedendo sulla destra si va verso il "Belvedere", la "Comba", la "Forchetta del Calderone", il "Grande Terrazzo"....La "Vetta Centrale"!


La "Vetta Centrale": due settimane dopo sarei tornato.

Una pausa per un piccolo spuntino, per un cambio d'abito ed indossare caschetto e guanti e siamo pronti per iniziare a divertirci. E' una gioia percorrere questa via, è un continuo crescendo di emozioni, di adrenalina: entrati nel canalone di roccia, poco dopo l'inizio dei segnavia di colore verde, saliamo su di una parete con fessura (II grado); subito dopo segue un canale con un camino (II grado); da qui si accede ad un bellissimo anfiteatro naturale di rocce, contornato da dei pinnacoli creati dal ghiaccio e dal vento.


L'Anfiteatro di Pinnacoli.

E' un crescendo Wagneriano, infatti questa è la preparazione al punto culminante dell'escursione, ossia la "schiena d'asino": uno spigolo non particolarmente ripido ne troppo lungo, ma abbastanza esposto (II grado). 


La "Schiena d'asino".

E poi neanche c'è il tempo di riprendere fiato che si è già in cima! Vetta occidentale (2912m)!


"Vetta Occidentale" (2912m).

E qui le fotografie si sprecano: è presente solo un altro escursionista, che dopo avergli chiesto di scattarci una foto, inizia la propria discesa per la "Via delle Creste". Siamo soli. Ci godiamo questi splendidi e alquanto rari momenti di solitudine per questa vetta. 


Discendendo, da destra la Vetta "Orientale" (2903m), la Vetta "Centrale" (2893m) e il "Torrione Cambi" (2875m).

Dopo pochi minuti iniziamo a prepararci per la discesa tramite la "via Normale": già si vedono frotte di persone che stanno salendo.


Il "Corno Piccolo" (2655m).

Senza particolari problemi scendiamo fino alla "Sella del Brecciaio" (2506m) dove incontriamo un piccolo nevaio e da lì giungiamo alla "Sella di Monte Aquila".


Lingue di neve.

In breve tempo siamo nuovamente a "Campo Imperatore" dove, a differenza di stamattina, c'è una confusione incredibile: sembra di essere ad una fiera di paese!



Considerazioni finali:


Sentiero alpinistico molto bello, breve ed intenso al punto giusto: all'inizio il paesaggio è limitato, poi in cima si apre a 360° spaziando fino al mare dalla vetta più alta dell'Appennino.

Da rifare in tutte le varianti possibili, le combinazioni per la salita/discesa sono molteplici. Sentiero però da non sottovalutare e da affrontare dotati dei dispositivi di sicurezza (caschetto, guanti, ecc...).
Sulla "Schiena d'asino" è presente un grosso anello fissato nella roccia per fare sicura a chi non si sente a proprio agio con l'esposizione.



Differenze con la Via per la vetta Centrale del Corno Grande:


In primo luogo si deve considerare la differenza della qualità della roccia: per la via Direttissima la roccia è sempre buona mentre per la Vetta Centrale è quasi sempre pessima.

In secondo luogo l'arrampicata per la via Direttissima dura circa un'ora contro le tre circa della vetta Centrale.
Per disarrampicare poi per la Direttissima abbiamo molte più opzioni:
- scendere per la via da dove siamo saliti;
- scendere per la "Via Normale" della Vetta Occidentale del Corno Grande;
- scendere per la "Via delle Creste" della Vetta Occidentale del Corno Grande.
Per la "Vetta Centrale" invece la scelta è pressoché obbligata. Nella Via Direttissima abbiamo un solo punto critico, la Schiena d'Asino, per la Vetta Centrale i punti critici sono molti di più: possiamo paragonare la "Schiena d'Asino" allo spigolo posto poco prima della "Forchetta del Calderone" lungo il sentiero per la "Vetta Centrale" da Sud.
Proprio due settimane dopo questi eventi, a meno di un anno di distanza sono voluto tornare sulla "Vetta Centrale", alla quale ho aggiunto anche il "Torrione Cambi". La relazione completa al link sottostante:




Momenti salienti in un collage video







Galleria Fotografica

La nostra meta!




Il "Monte Aquila" (2494m).




Il "Bivio" poco dopo il "Sassone".



Si inizia ad arrampicare.



Studiando la via.



Il primo II grado, visto dal basso.



Il primo II grado, visto dall'alto.




Ancora il primo II grado, visto dall'alto.



Il secondo II grado, visto dal basso.



Il secondo II grado, visto dall'alto.



Ancora il secondo II grado, visto dall'alto.


Stiamo per entrare nell'Anfiteatro di Pinnacoli.



Piccolo tratto dove si usano solo le gambe per avanzare!



Come non detto!



L'ultimo II grado, la "Schiena d'asino"!



Quasi fuori!



Allora?




"Campo Imperatore" sullo sfondo.




Siamo in cima! "Vetta Occidentale" (2912m).




Insieme al mio fidato compagno di avventure da 15 anni! Sembra ieri, Mirko!




Le parole non sono necessarie.





Iniziando la discesa per la Via "Normale" ci godiamo questo scorcio: da destra la Vetta "Orientale" (2903m), la Vetta "Centrale" (2893m) e il "Torrione Cambi" (2875m)...




... ed il "Corno Piccolo" (2655m).




La "Sella del brecciaio".




Ricordi d'inverno.


Poco fa eravamo lassù.



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