Ciao, sono Gianluca, un innamorato delle proprie passioni. L'avventura è il tema portante, intesa come distacco dalla realtà quotidiana, per immergersi in un contesto dove l'istinto predomina sulla razionalità; intesa come scoperta della verticalità, nel sentirsi completi quando si va sempre più su, sfidando le proprie paure ma contemplando l'abisso. In questo spazio sono condivise le mie esperienze, magari per invogliare qualcuno a ripeterle, magari per fornire qualche utile consiglio.


giovedì 2 luglio 2015

Punta di Prato Pulito, Cima del Lago, Cima del Redentore, Pizzo del Diavolo, Lago di Pilato, Monte Vettore da Forca di Presta

"... la vista sul lago da questa angolazione è incantevole, ha un che di fiabesco. Una pausa è d'obbligo, dobbiamo immortalare questi "ritratti": i soggetti però non sono persone, sono le splendide attrazioni naturali che abbiamo intorno che sembrano prender vita."



Ventotto Giugno 2015 
Partenza da Forca di Presta (1536m) ore 7:24
Rientro a Forca di Presta ore 13:11
Durata escursione: 5h47'
Distanza percorsa: 13.2Km circa
Grado di difficoltà: EE
Dislivello in salita: 1492m
Dislivello in discesa: 1466m
Vette raggiunte: 2373m Punta di Prato Pulito, 2422m Cima del Lago, 2448m Cima del Redentore (croce di legno), 2410m Pizzo del Diavolo (omino di pietre), 2476m Monte Vettore (croce di ferro piegata)
Quota massima: 2476m Monte Vettore
Monti Sibillini su Wikipedia
Monte Vettore su Wikipedia
Cima del lago su Wikipedia
Cima del Redentore su Wikipedia
Pizzo del Diavolo su Wikipedia
Lago di Pilato su Wikipedia



Marcato in azzurro il percorso su traccia GPS registrata durante l'escursione.




Percorso:
Partenza da Forca di Presta (1536m) seguendo il sentiero del Parco n.130 (segni bianco-rossi) fino alla Sella delle Ciaule (2240m). Si prosegue in direzione Sud seguendo la sottile cresta che conduce alla "Punta di Prato Pulito" (2373m) (sentiero non segnalato n. 2): raggiunta questa vetta si procede per il netto sentiero che conduce alla "Cima del Lago" (2422m) prima ed alla "Cima del Redentore" (2448m) poi. Una volta su quest'ultima vetta si abbandona la traccia che scende in direzione "Cima dell'Osservatorio" e si prosegue per la breve cresta che conduce sulla vetta del "Pizzo del Diavolo" (2410m). Da qui, dopo essere tornati indietro di qualche metro si scende per il ripido ghiaione tra posto tra quest'ultimo e la "Cima del Redentore" raggiungendo la riva Sud-Occidentale del "Lago di Pilato" (1941m). Per la risalita si segue l'evidente traccia che prima attraversa la morena detritica che scende dal "Monte Vettore" e poi per delle "roccette" (passaggi di I° grado) conduce nei prati sottostanti la "Sella delle Ciaule" (sentiero non segnalato n.3). Si riprende il sentiero del Parco n.130 fino alla vetta del "Monte Vettore" (2476m). Per il ritorno si è seguito il medesimo sentiero (n.130) fino a "Forca di Presta".




Relazione:
Una Domenica di fine Giugno, di buon mattino siamo già in viaggio, in automobile: ha piovuto stanotte, temporale estivo, per la prima parte della giornata il tempo dovrebbe tenere. Sono le 7:00, siamo nei pressi di Castelluccio di Norcia, la lenticchia ha iniziato la sua fioritura: non siamo ancora nel momento clou, guardando verso i campi però si vede che ormai manca davvero poco, non oso pensare quanta gente ci possa essere qui tra qualche ora! 


Dai "Piani di Castelluccio" vista sulle alcune delle mete della giornata.

Arriviamo a "Forca di Presta" (1536m), ci sono pochissime auto parcheggiate: meglio così, poca ressa sui sentieri, almeno per il momento!
Si parte, dopo circa un'ora e un quarto di marcia spedita io ed il mio fidato compagno di avventure Mirko, raggiungiamo la "Sella delle Ciaule" (2240m), dopo aver superato di slancio il rifugio "Tito Zilioli". 


La splendida vista che si apre dalla "Sella delle Ciaule".

Ci affacciamo sulla Valle del "Lago di Pilato": il panorama è superbo, dopo la pioggia della notte l'aria è limpida, non c'è alcuna traccia di umidità, solo alcune "nuvolette" in prossimità della cima del Vettore. Guardando lungo le morene detritiche si notano alcuni nevai, il disgelo è ancora in corso, ed il livello dei laghi è ancora alto: sono ancora un tutt'uno.
Dove andare? Sul Vettore siamo stati parecchie volte, dall'altra parte invece non siamo mai stati: basta un cenno e già siamo in marcia, direzione Ovest. Decidiamo di iniziare il giro previsto muovendoci in senso orario, seguendo un arco che inizia dal punto in cui siamo e termina sulla vetta del "Pizzo del Diavolo".


Segnato il rosso il percorso: la "Punta di Prato Pulito" (2373m), la "Cima del Lago" (2422m), la "Forcella del lago" (2380m),...


... la "Cima del Redentore" (2448m), il "Pizzo del Diavolo" (2410m).

Dopo pochi minuti siamo già sulla cresta rocciosa che ci porterà alla "Punta di Prato Pulito": non particolarmente impegnativa, abbastanza ripida però, i bastoncini ci sono d'intralcio e dobbiamo riporli nei nostri zaini. Proseguiamo tenendoci sul lato sinistro della cresta, lato "Piani di Castelluccio" tanto per intenderci, ed in pochi minuti siamo sulla prima vetta della giornata: "Punta di Prato Pulito" (2373m). Senza perdere tempo continuiamo la nostra marcia arrivando al secondo duemila della giornata, la "Cima del Lago" (2422m). Da qui il sentiero scende di quota e si affaccia nuovamente verso la Valle del "Lago di Pilato": ci accorgiamo subito del cambiamento, infatti veniamo subito investiti dal forte vento che spira da Nord. 


Questo è il bellissimo panorama che si gode dalla "Forcella del lago".

Il panorama che però ci si para di fronte vale questo piccolo disagio: siamo scesi di quota fino alla "Forcella del Lago" (2380m), l'intaglio tra la "Cima del Lago" e  la "Cima del Redentore", e la vista sul lago da questa angolazione è incantevole, ha un che di fiabesco. Una pausa è d'obbligo, dobbiamo immortalare questi "ritratti": i soggetti però non sono persone, sono le splendide attrazioni naturali che abbiamo intorno che sembrano prender vita.
Risaliamo fino alla "Cima del Redentore" (2448m), niente da segnalare, si procede speditamente senza alcun problema di sorta.


A Sud-Est il "Monte Vettore".

Anche da qui il panorama spazia in tutte le direzioni, pausa foto! Se ripenso ai tempi dell'analogico, quando si dovevano "centellinare" gli scatti, cambiare rullini... ora terminata un'escursione abbiamo il problema opposto, dobbiamo fare una cernita di tutto quello che abbiamo!
Proseguiamo ora verso Est, in direzione del "Pizzo del Diavolo", l'imponente contrafforte roccioso che domina la "Valle del Lago di Pilato", dove terminerà la prima parte del nostro "tour". Per raggiungere la sua cima non ci sono grossi dislivelli da affrontare, si procede quasi rettilineamente,  il percorso però presenta un breve tratto abbastanza "emozionante". Quando si lascia la cresta erbosa della "Cima del Redentore" e si entra nelle formazioni rocciose del "Pizzo del Diavolo", per una decina di metri il sentiero diventa stretto ed esposto: si ha come l'impressione di camminare su una passerella, in balia del vento, sicuramente non è consigliabile a chi soffre di vertigini!


La breve quanto sottile cresta che conduce al "Pizzo del Diavolo".

In pochi minuti raggiungiamo il "Pizzo del Diavolo" (2410m). Altre fotografie di rito, ma niente spuntino: è vero, siamo in anticipo rispetto alla tabella di marcia, però guardando verso la "Sella delle Ciaule" notiamo che ci sono sempre più persone, meglio non sprecare tempo, non vogliamo salire al Vettore facendo a spintoni.


 Dal "Pizzo del Diavolo" vista sulla "Valle dei Laghi di Pilato" e oltre...

Ci apprestiamo quindi a percorrere a ritroso il sentiero fin qui seguito, transitiamo nuovamente sulla "passerella"... "Mirko, aspetta! Che ne dici se proviamo a scendere da qui? Passiamo sopra il bordo di quel nevaio e poi scendiamo per il "ghiaione" fino al lago, lungo la morena, passando di fianco alle pareti rocciose del Pizzo. Tentiamo?". 
L'idea ci piace così iniziamo subito a disarrampicare, siamo qualche decina di metri al di sotto del piccola quanto impercettibile forcella tra il "Pizzo del Diavolo" e la "Cima del Redentore". Raggiungiamo il nevaio di cui si parlava e per non correre rischi proseguiamo proprio sul suo bordo superiore, tra la neve bagnata e le pietre, dove è più sicuro: certo, se portavamo i ramponi e piccozza con noi avremmo fatto meno fatica e si sarebbe risparmiato tempo. Oggi che sarebbero stati utili, li abbiamo lasciati a casa, per l'escursione del Vetta Centrale e Torrione Cambi del Corno Grande del Gran Sasso, memori di questa esperienza, li avremmo portati senza poi utilizzarli... non ci si azzecca mai!
Finalmente usciamo dal nevaio, la pendenza è ancora notevole quindi proseguiamo zigzagando: questo per circa un centinaio di metri di dislivello.


Sul fianco del "Pizzo del Diavolo", fuori sentiero.

Dopodiché inizia il divertimento, la pendenza gradualmente diminuisce e ci consente di scendere finalmente in modalità "scivolata controllata": spalle al pendio, iniziamo a correre poggiando il peso sui talloni e controllando contemporaneamente la scivolata sulle pietre che, scivolando anch'esse, accompagnano il nostro movimento. E' più difficile da spiegare che da mettere in pratica! Un'unica sosta, voglio scattare alcune fotografie da quest'angolazione particolare e pressoché inedita al lago.


Lungo la morena detritica tra il "Pizzo del Diavolo" e la "Cima del Redentore": vista sul lago. 

In meno di mezzora giungiamo in fondo alla Valle del "Lago di Pilato" (1941m), grazie a questo "fuoripista" abbiamo risparmiato un'ora e mezza di marcia. 


Da qualche parte ci sono anch'io su questa foto!

Devo sedermi, mi sono dimenticato di dire che uno degli effetti collaterali della "scivolata controllata" è che gli scarponi si riempono di sassi!


Ci siamo quasi!

E' stato emozionante, adrenalinico e ora che sono seduto, che mi sto rilassando (solo per pochi minuti, non sia mai!) mi accorgo quanto sia bella questa giornata: ci sono alcune nuvole, ma come dicevo all'inizio l'aria è limpidissima e c'è una luce magnifica.



Scattiamo una miriade di fotografie per immortalare quest'atmosfera. 



Ora stiamo sulla riva, vicino all'acqua e guarda un po' il destino, ero stato qui altre volte senza poter vedere il famoso "gamberetto", invece oggi... ce ne sono a migliaia! Migliaia di "Chirocefali del Marchesoni", che spettacolo!



E' tempo di muoverci, di fare l'ultima ascesa, al "Monte Vettore", l'ultimo duemila della giornata (alla fine della giornata ne collezioneremo cinque). Prendiamo il sentiero che si inerpica dalle pendici del Vettore fino alla "Forca delle Ciaule": la prima parte è su morena detritica; la seconda, breve, su facili roccette; la terza su un bel prato. 


Salendo verso il Vettore, un'ultima occhiata al lago.

Alla fine del primo tratto veniamo fermati da un gruppo di escursionisti: "Così siete voi quelli che sono scesi dalla cima del Redentore direttamente al lago! Com'è questa via? Facile o difficile? C'è un sentiero segnalato? Cavolo, siete stati in gamba! Vi guardavamo col binocolo, abbiamo riconosciuto te grazie alla tua maglia gialla...". Intavoliamo una piacevole discussione, di breve durata però, alzando gli occhi al cielo vediamo che le "nuvolette" stanno diventando "nuvolotte", meglio sbrigarsi.


Bella ripida la discesa affrontata prima fuori sentiero...

Poco prima di giungere alla "Forca delle Ciaule" svoltiamo sulla sinistra immettendoci sul sentiero che seguiremo fino alla cima della montagna più alta delle Marche. Nella parte alta, poco prima di giungere in vetta, è presente ancora parecchia neve ed i sentieri sono un pantano, grazie all'acqua prodotta dal suo scioglimento, ed è qui che accade un qualcosa di veramente divertente.


Da questa immagine si vede con esattezza il percorso: dal nevaio, lungo la morena fiancheggiando il "Pizzo del Diavolo"...

... al "Lago di Pilato".

Mentre saliamo, raggiungiamo una coppia di anziani, marito e moglie: "Marì! Daje, moviti, me so stancado de 'spettatte! Me so rotto li ......! Si' peggio de 'na lumaca!? Ce supera tutti?! Porco de ...! Miga podemo sta tuttu lu santu jorno a 'spetta a te? Porca .......!... Bip, bip!".
Più altri epiteti, imprecazioni e bestemmie alquanto bizzarre e stravaganti che non sto qui ad elencare. 
Lei in maniera serafica risponde: "Ricordate sempre che chi va' piano, va sano e va' lontano...". 
Lui, ancora più inviperito dal tono calmo della moglie, controbatte: "E 'bbasta, questa è l'ultima 'olta che ... Porca .......!".
PATAPUM!
Mentre è in volo ancora sta bestemmiando...
PLOP!
Il tuffo è stato un bel "Volo d'angelo": che caduta a "bocca in avanti"! Mai visto niente del genere, cerco di trattenere le risate che irrefrenabili mi stanno salendo dallo stomaco.
PUAH! PUAH! 
"Che schifo! So' tuttu lercio! Porco ...! Sangue de la .......!
Ok, non si è fatto niente, ora posso ridere a crepapelle! Ho avuto i crampi allo stomaco per il gran ridere!
Il buontempone, preso da un attacco d'ira nei confronti della moglie, ha messo male un piede ed ha letteralmente preso il volo! Fortunatamente non si è fatto nulla, solo il suo orgoglio ne è uscito malconcio!
Riprendo, a stento, la marcia (riderò fino in vetta): Mirko, che era più avanti, si è purtroppo perso questa scena da comiche.
Sono in vetta: "Monte Vettore" (2476m). La più esilarante ascesa della mia vita!
Intanto il tempo volge al brutto e le "nuvolotte" sono diventati dei "nuvoloni" bassi che ci impediscono di godere della vista che di solito si ha da questa cima.


Ultima meta della giornata raggiunta, peccato il brutto tempo: che risate però!

Facciamo un piccolo spuntino per riprendere un po' di energia ed iniziamo la discesa con il nostro solito (non so' perché... ) ritmo forsennato.
Intanto i sentieri si affollano sempre di più, fortunatamente noi stiamo già scendendo.



Momenti salienti in un collage video





Link per album Fotografico su Google Foto





Galleria Fotografica

 Dai "Piani di Castelluccio" vista sulle alcune delle mete della giornata.


Si sale!


La splendida vista che si apre dalla "Sella delle Ciaule".


Segnato il rosso il percorso: la "Punta di Prato Pulito" (2373m), la "Cima del Lago" (2422m), la "Forcella del lago" (2380m),...


... la "Cima del Redentore" (2448m), il "Pizzo del Diavolo" (2410m).


Questo è il bellissimo panorama che si gode dalla "Forcella del lago".





Mirko scatta alcune fotografie ("Forcella del lago"). Sullo sfondo i Monti della Laga.



Sulla "Cima del Redentore"!




A sud-Ovest i "Piani di Castelluccio".




A Sud-Est il "Monte Vettore".


A Nord, partendo da sinistra verso destra, la "Cima dell'Osservatorio", "Quarto San Lorenzo", il "Monte Argentella", "Palazzo Borghese", il "Monte Porche", la "Cima Vallelunga" e la "Sibilla".





In marcia, verso il "Pizzo del Diavolo".


Il "Pizzo del Diavolo", visto il nome è ovvio che qui una croce non si può mettere...
Altro duemila!


Da sinistra verso destra la "Sella delle Ciaule", la "Punta di Prato  Pulito", e la "Cima del Lago".



Il "Monte Vettore".



 Dal "Pizzo del Diavolo" vista sulla "Valle del Lago di Pilato".




Lungo la morena detritica tra il "Pizzo del Diavolo" e la "Cima del  Redentore": vista sul lago. 


Il "Lago di Pilato".




Da questa immagine si vede con esattezza il percorso: dal nevaio, lungo la morena fiancheggiando il "Pizzo del Diavolo"...




... al "Lago di Pilato".



Il "Pizzo del Diavolo".



Le parole non sono necessarie.



Il chirocefalo del Marchesoni.
 



Salendo verso il Vettore, un'ultima occhiata al lago.



Bella ripida la discesa affrontata in precedenza...




Ultima meta della giornata raggiunta, peccato il brutto tempo.



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