Ciao, sono Gianluca, un innamorato delle proprie passioni. L'avventura è il tema portante, intesa come distacco dalla realtà quotidiana, per immergersi in un contesto dove l'istinto predomina sulla razionalità; intesa come scoperta della verticalità, nel sentirsi completi quando si va sempre più su, sfidando le proprie paure ma contemplando l'abisso. In questo spazio sono condivise le mie esperienze, magari per invogliare qualcuno a ripeterle, magari per fornire qualche utile consiglio.


martedì 25 agosto 2015

Cima Roma, Cima della Vallazza e "Bocca di Tuckett" delle Dolomiti di Brenta



Diciassette Agosto 2015
Partenza da rifugio "Croz dell'altissimo" ore 6:13
Rientro al rifugio "Croz dell'altissimo" ore 17:10
Durata escursione 10h 57'
Distanza percorsa: 17.8 Km circa
Grado di difficoltà: EE, EEA
Vette raggiunte: 2837m Cima Roma, 2810m Cima della Vallazza
Dislivello in salita: 2099m
Dislivello in discesa: 2106m

Dolomiti di Brenta su Wikipedia


Questa escursione dolomitica doveva essere una di quelle che non si scordano mai, una quelle che lasciano il segno: lo è stato, ma non per quello in cui speravo.
Sono partito, da solo, dal rifugio "Croz dell'altissimo" (1431m) abbastanza presto: la giornata si prospetta lunga ed impegnativa e l'avvicinamento agli "attacchi" richiede parecchio tempo. 
Ho proseguito in direzione  "Busa dell'Acqua" (1920m), superando un dosso roccioso con l’aiuto di alcune corde fisse.
Terminato questo tratto (metti l'imbragatura, togli l'imbragatura...), ho imboccato il sentiero (segnavia 314) che porta alla "Bocca della Vallazza" (2453m): ciottoli e sfasciume. Da lì ho proseguito verso sinistra seguendo degli omini di pietra e macchie di colore giallo e blu tra detriti di frane e crepacci. Dopo due brevi salite tramite gradoni di roccia (sopra omino di pietra e croce metallica) ho proseguito in discesa e poi in salita in cresta per balze rocciose e detriti salendo a margine della "Vedretta della Flavona" (ghiacciaio posto tra la cima della Vallazza e la Cima Roma) tenendomi sulla destra. 
Raggiunta la sella posta tra le due vette, salendo a destra, dopo alcuni passaggi su facili roccette (I grado), ho raggiunto la sommità della "Cima Roma" (2837m). Ridiscendendo sulla sella e salendo questa volta a sinistra, dopo pochi minuti sono giunto in vetta alla "Cima della Vallazza" (2810m). Per la discesa ho ripercorso la stessa strada, con non poche difficoltà: infatti nel frattempo era scesa una fitta nebbia e seguire una traccia appena percettibile è stata un'impresa abbastanza ardua. Ricongiungersi poi con il sentiero "Benini", come era in preventivo, per raggiungere il "sentiero delle Bocchette" da quella via, in quelle condizioni sarebbe stato improbabile. 
Non ho ammainato bandiera bianca (grosso errore!), quindi sono tornato indietro fino alla "Bocca della Vallazza", sono ridisceso alla "Busa dell'Acqua" e dal lì ho iniziato la risalita prendendo questa volta il sentiero sulla sinistra in direzione "Val Perse" (segnavia 322). Raggiunta la "Bocca di Tuckett" (2613m) mi sono ricongiunto finalmente con il sentiero attrezzato delle "Bocchette Alte": dopo pochi minuti dall'attacco però ho dovuto interrompere l'arrampicata causa pioggia e sono ritornato "mestamente", tramite il sentiero "Val Perse", alla "Busa dell'Acqua" prima ed al rifugio "Croz dell'altissimo" poi.
Che dire, è come se la montagna mi abbia respinto ed io ho opposto resistenza, non ho forzato la mano: un temporale su una ferrata è un esperienza che non mi sembra il caso di affrontare. Lo sforzo fisico e mentale è stato grande: 4000 metri di dislivello circa tra salita e discesa, 18 Km di marcia, terreno scivoloso e infido causa pioggia, nuvole basse proprio nella parte di sentiero meno segnalata.
Concludendo però posso dire che questo piccolo fallimento è stata un'esperienza che mi ha insegnato tantissimo e mi ha fatto capire ulteriormente quanto siamo insignificanti di fronte alla natura, che va sempre rispettata ed ascoltata: non ho avuto gratificazioni nell'aver ammirato splendidi panorami, di avere scattato belle fotografie ma ne ho guadagnato in termini di consapevolezza dei miei mezzi fisici e di autostima, anche per la decisione presa riguardo l'abbandono dell'arrampicata appena iniziata. Non è stato facile, attendevo questo momento da anni, e proprio sul più bello...
La vita però è più importante e ci sarà sicuramente un'altra occasione. Infatti quattro giorni dopo... 

Vie Ferrate "Bocchette Centrali" e "Spellini" delle Dolomiti di Brenta




Bocca della Vallazza" (2453m).


 Paesaggio "lunare".


La "Cima della Vallazza" (2810m).


La "Cima Roma" (2837m).


Iniziano ad arrivare le prime nuvole: in alto a destra la
"Vedretta della Flavona".


Purtroppo le immagini terminano qui: "Scatto le fotografie dopo, quando migliora il tempo!". Sappiamo benissimo come è andata.


Nessun commento:

Posta un commento